"E' una caratteristica tipica dell'ebbrezza da alcol. Ma si avvertono cento volte al giorno desideri che affiorano dal fondo del cervello e poi passano. Si vorrebbe scoppiare in una risata insensataa, picchiare un pugno sul tavolo, stabilire un contatto con un altro uomo rivolgendosi a lui bruscamente o amabilmente. A volte si prova anche il desiderio di fare una smorfia, di toccarsi il naso con la punta della lingua o fischiare una melodia folle. E magari, quando ci si trova da soli nella propria stanza, si assecondano addirittura queste voglie. In presenza di qualcun altro, però, si cela dietro la maschera delle convenzioni questa danza delle brame che aspirano incessabilmente a manifestarsi.
E' appunto questa inibizione che viene meno sotto l'effetto dell'alcol. Ci si mostra senza veli. Questo non significa che con ciò si riveli la propria essenza autentica, perché l'essenza autentica di un uomo è qualcosa di cui ci si può fare un'idea tanto poco come è possibile rappresentarsi la cosa in sé. le personalità perdono però il loro guscio e si confondono insieme più facilmente. I sentimenti entrano in contatto immediato, non vengono più separati da atteggiamenti come la cortesia, la riflessione, la timidezza e il ritegno. Ci si scambia amichevolmente manate sulle spalle, se se ne ha voglia, oppure, se si tratta di una fanciulla, le si passa la mano attorno alla vita. Si lasciano fluire i sentimenti. Si ha questa sensazione: solo nell'ebbrezza, solo in questo attimo che si vorrebbe fermare, la vita ha qualche valore."
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