giovedì 29 novembre 2012

Dubbi amletici

Com'è che la tinta ai capelli si sclora dopo due lavaggi e invece il grembiule di mio figlio manco a metterlo in candeggina?


domenica 25 novembre 2012

Guida per viaggiare con un avaro

L'avarizia, come l'invidia, è un peccato impopolare: non per la diffusione, che è largamente superiore a quella della lussuria (praticata solamente da pochi devoti), ma per la reticenza dei peccatori, pronti ad ammettere eccessi di gola e di ira, ma raramente disposti a riconoscere una debolezza che è il motore segreto di quasi tutte le loro azioni.

L'avaro perciò non cerca, a differenza dei golosi, la compagnia dei suoi simili. anzi la sfugge come la peste.
Non calcola però - in una esistenza dominata dal calcolo - che la sua malattia è contagiosa e finisce per trasmettersi, sia pure in forme meno intense, a quelli che entrano in contatto con lui.
Perfino le persone prodighe diventano, con un avaro, oculate, attente improvvisamente alla ripartizione delle spese.
Del resto il giocatore che ha perso dieci milioni non accetta di essere derubato neanche di un gettone dal vicino di banco.


La partita del dare e dell'avere soffre infatti, nell'avaro, di evidenti distorsioni e mai a suo sfavore. Se vi chiede un milione di euro e gliene date novecentomila, si sentirà defraudato di centomila euro. Ma se voi gliene chiedete un milione e lui ve ne dà centomila, il bilancio sarà che vi ha dato quella cifra che voi avete avuto il coraggio di negargli.


Per convivere con gli avari, anche solo per un viaggio, occorre immedesimarsi nelle loro reazioni.
Non è facile.
Io avevo escogitato anni fa un piccolo sistema. Moltiplicavo mentalmente per tre tutti i prezzi e così riuscivo a vederli come li vedevano loro. Nessuna persona normale rinincerebbe all'acquisto di una guida perché il prezzo è di cinque euro. Se però diventasse di quindici euro, sarebbe giustificata qualche riflessione, ce nell'avaro si trasforma invariabilmente in un rifiuto.


Questo sistema, apparentemente funzionale, può avere però bisogno di amplificazioni di scala. In certi casi non basta moltiplicare per tre, ma per sei. In un giorno di afa una bibita di 2 euro, anche se moltiplicate per tre, non vi creerebbe problemi. Ma all'avaro sì. A quale cifra salire per condividere o per lo meno decifrare il suo comportamento? A 18. grazie alla moltiplicazione per sei. Ecco, a quel prezzo forse esitereste anche voi.


E mentre acquistate la bibita che continua a costare 2 euro, potete capire l'avaro che al vostro fianco, terreo, il viso imperlato di sudore, balbetta: "Grazie, non ho sete".



Giuseppe Pontiggia 

mercoledì 21 novembre 2012

Verde Reseda

Era il colore della mia prima auto.
Una Panda Young che ho usato e strausato fino a consumarne le gomme e rischiare di bucare da un momento all'altro. Tra estati post maturità e week end al mare con le amiche raccolte in giro per Milano. Ancora ricordo il rumore del motore in autostrada, talmente assordante che una volta arrivati alla meta ti rimaneva nel cervello per qualche giorno. 
Con quel dondolarsi nelle curve strette mentre accompagnavo le compagne di Liceo a casa.
Ne ha passate di tutti i colori, poveretta. Persino un periodo con mio fratello, quando ero ingessata, che me l'ha riportata con il parabrezza sfondato da una palla di neve. Un po' grossa, quella palla.
Alla fine ha tirato le cuoia ed è stata rottamata con onore.

Poi c'è stato il rosso della Ka.
Nuova. Scattante. Piccola ma giusta. 
Per fortuna meno rumorosa della precedente Panda. 
Con un piccolo grande difetto: il motore si fermava in curva. Anni e soldi spesi da elettrauti per capirne la causa. Una volta il Martirio me l'ha smontata ma siamo tornati da capo. 
Con lei i viaggi della 'maturità'.
Un testacoda sull'Aurelia in una mattinata post pioggia verso la Spagna.
Esalando l'ultimo respiro con una capriola ad effetto. Unica vittima una mucca di pelouche che i vigili hanno pensato fosse un essere umano. Ultimo pezzo della mia vita 'prima'.

E, fino a ieri sera, c'era la Grande Punto. Grigio metallizzato.
Uno dei primi ricordi è una gita al lago d'Iseo con un'amica che, provandola, si era meravigliata del servosterzo super leggero.
Ma, soprattutto, i ricordi legati a Stefano. E' stata anche la sua prima auto. Con lui ricordo un luglio afosissimo e una gita a trovare la Bis Nonna con il cucciolo che sudava tutte le camicie che aveva e anche più.

Ora invece la macchina non c'è più. Perduta nelle mani di qualche balordo che, ieri sera, se l'è portata via.
Mi piacerebbe essere un po' 'Alex Drastico' e dirgliene di belle ma sono troppo stanca per prendermela.

Ciao ciao G.P. torna presto. (si spera).

 

mercoledì 7 novembre 2012

Pubblicità

Avete qualche oggetto di cui vi volete sbarazzare?
I vostri mobili non vi piacciono più?
Vi siete stancati del vostro pc, tablet o cellulare?
Io sono la vostra soluzione!
Chiamatemi e verrò ospite da voi e vi distruggerò tutto quello che volete.

Attenzione: la sottoscritta potrebbe rompere più del necessario. Ogni lamentela sarà ignorata.




Anyting you want to get rid of?
Got bored of your pc, tablet or cellphone?
I'm your solution!
Call me and I'll be your guest and break every single piece of furniture you don't like anymore.

Warning: I may break more than I'm supposed to.

martedì 6 novembre 2012