giovedì 14 marzo 2013

Habemus Papam

E' arrivato da lontano e da vicino.
Leggendo qua e la e ascoltando si scopre che la frase "mi hanno preso alla fine del mondo" si riferisce (forse) a una frase su un muro della casa sperduta nel paese di provenienza dei nonni, che reca scritto 'qui è la fine del mondo'.
Tra l'altro lo conosco, quel paese, ci si passava sempre per la strada che portava al paesotto di nonna R. e gli zii.
Su Faccialibro imperversa di tutto, da insulti e blasfemie a cori quasi da stadio.
Amici che scrivono: 'Franci, mi raccomando, non ci deludere anche tu...'. Immagino si riferiscano alle dottrine e ai conandamenti della Chiesa che a loro non vanno giù.
E mi domando: ma cosa si aspetta la gente da un Papa?
E' vero che questo è un Gesuita. I Gesuiti, si sa, sono sempre quelli più 'avanti'.
Viene da un paese umile, lui è umile (niente macchine blu, solo metropolitana e a piedi). Le sue prime parole sono state di una normalità disarmante: "Buonasera e grazie. Pregate per me."
Sembra quasi che la Chiesa lo abbia scelto apposta come per promettere che farà riavvicinare chi è lontano o chi non crede.
Perfino io mi sono commossa.

Ma la Chiesa è sempre la Chiesa.
Non aspettiamoci certo che cominci a dire che l'eutanasia sia una bella cosa o che gli omossessuali si possano sposare addirittura in chiesa. E l'aborto? Il preservativo? Tutto benedetto da Dio?

Perlomeno sembra un Papa buono come il caro vecchio Wojtyla.

Ai posteri l'ardua sentenza.

lunedì 4 marzo 2013

His'n' Hers

"A Monday-night date," says Nick. "Are you mad?"
"My thouughts exactly."
"Monday night is officially the worst night of all to go out with a new girl."
"I know."
"Everywhere's empty and the contrast between all that emptiness and the buzzing atmosphere of the Saturday night when you first met will bw too much to bear."
"I know."
"Tuesdays are okay, Wednesdays are better, Thursdays are probablyideal, Fridays and Saturdays are okay at a push but they're officially the weekend and, let's face it, the expectation behind a weekend date is so high few can pull it off. Sundays dates are okay if you want your night out to be quiet and homely, ut Mondays? Never."



Marzo


e guidare come un pazzo a fari spenti nella notte
per vedere
se poi e' tanto difficile morire


Per una volta guido io al ritorno dal mare. 
Certo, non è come guidare una macchinina. Il motore è diesel ma è un millenove e si sente. Basta schiacciare un po' e mi ritrovo a 140 km/h in un battibaleno e neanche lo sento.
E' sera inoltrata; siamo partiti presto ma il traffico è pazzesco, ci sono volute 2 ore solo per fare Savona-Genova ma ora, dove la strada è ormai tutta dritta, si va bene.
Dietro c'è silenzio. Il Pupone ha ciarlottato quasi tutto il tempo, raccontando storielle inventate di sana pianta (tra l'altro una lumaca piccola piccola senz più né mamma né papà) o parlando con ilMartirio di pesci e animali vari. Ora dorme come un sasso.
Davanti a me la strada illuminata solo dai fari e qualche macchina che sorpassa o si sposta.
Tutto dritto e, in un batter di ciglia quasi assonnato, la mente che viaggia.
Il sonno sparisce subito al primo pensiero. 
Uno che mi porto dietro da quando ero piccola, un incidente sfiorato per un pelo a bordo dell'auto dei miei quando, all'improvviso, scoppia una gomma. Papà è veloce a sterzare il volante per tenere l'auto in carreggiata. Per fortuna non c'era quasi nessuno e tutto si risolve con uno spavento e il cambio del pneumatico forato.
Sempre, sia che guidi o sia sonnolenta accanto a chi guida, piccoli attacchi di panico che mi stritolano lo stomaco ma che riesco a tacere.
La visione è, più o meno, come quelle dei film disastrosi tipo 'Final Destination': macchina che sbanda. vola in aria, cade, si sfracella e tutti muoiono all'istante (per fortuna).
Stessa cosa quando è ilMartirio che guida, è stanco ma non lo ammette e comincia prima a muoversi sul sedile con la scusa di sgranchirsi, alza il volume della radio, tira giù di poco il finestrino e si vedono palesemente le palpebre che calano. Io, di solito, me la dormo ma appena noto il minimo movimento il sonno mi passa all'istante e sto sulle spine per tutto il resto del viaggio. Di fare cambio nemmeno per sogno.
Tranne ieri sera.
Dopo il sonno scacciato via, altro pensiero, questa volta più allegro.
Voglia matta di viaggiare e provare la nuova auto.
Ah, già, sì sì finalmente l'ho presa.
E complice il bel tempo e il tepore primaverile, si risveglia il lato viaggiatrice che c'è in me.
Ho voglia di prendere l'autostrada, o anche una qualsiasi strada, e andare fin dove mi porta il pieno.
Ho voglia di arrivare in una città o un paesello, farmi una passeggiata e tornarmene a casa piena di odori e aria nuova.
Di un giro in una città in particolare. E in un parco in particolare. 
Mi manca un po' quell'andare e tornare tanto per fare.
Sarebbe bello farlo in compagnia ma anche da sola. Magari con il Pupone se ha voglia di camminare, di solito sì. 
Magari...