giovedì 5 dicembre 2013

Fantasia...







C'era una volta una principessa e un principe e una matrigna.






Ad un tratto veniva una matrigna che faceva un incantesimo al castello


La matrigna ha ferito il principe e voleva catturare la principessa


E la matrigna morì per sempre. Aaaaaahhhhhhhh


E la matrigna morì per sempre e visseto tutti felici e contenti.



domenica 1 dicembre 2013

La birra artigianale è tutta colpa di Teo





 La terra die vini, le Langhe: non ci vuole un genio per capire che in mezzo ai filari delle vigne la birra non goda di buona stampa. Piozzo è un paese di mille abitanti, quindi forse è un paesino. Nelle Langhe i comuni sono tanti e sono tutti piccoli e le minuscole frazioni covano eterni desideri indipendentisti. La resistenza all'omologazione è forte e ben radicata e Piozzo è Piozzo. Niente a che vedere con i paesi vicini, tantomeno con quel celebre toponimo che richiama direttamente il vino che rende queste zone note nel mondo: Barolo. Sì, perché Barolo è un paese, non è solo un vino, è un paese e ha pure un vistoso castello. Piozzo il castello ce l'ha, ma è piccolo piccolo; in compenso ci sono ben tredici chiese.
...

Per arrivare a Piozzo da Milano si prende la Asti-Cuneo ad Asti e si esce poco dopo Alba (n.d.r. adesso si continua sull'autostrada Asti-Cuneo), poi si fanno tratti di strada a fondovalle e qualche pezzo di collina... Dopo il fondovalle si sale verso Novello e si scollina, si rideiscende e infine si sale a Piozzo. I pezzi di stada collinare riconciliano con il paesaggio: la bruttezza di "giù" non arriva quassù e per qualche chilomentro si guida con la testa girata per vedere il mare di colline che arriva fino all'orizonte.
Piozzo ha un ingresso come moliti altri paesi delle Langhe e del Monferrato: ci si infila in un corridoio di case piuttosto stretto e si arriva nella piazza, che non è né piccola né grande, la piazza giusta per un paese così.
...

In ogni caso è interessante notare come le Langhe abbiano una duplice fama: quella mitica, tutta positiva, che deriva da Pavese e Fenoglio, e quella pessima, alimentata dagli abitanti dei territori confinanti.

giovedì 21 novembre 2013

martedì 12 novembre 2013

Corollario alla legge di Murphy

Se torni a casa tranquilla, il cancelletto è aperto. 
Se invece sei stracarica di borse della spesa, borsone della piscina e altro, non solo il cancello di casa è chiuso ma così anche il portone, l'ascensore e la porta.


mercoledì 6 novembre 2013

Tema

Titolo: "Cosa farò da grande"

Risposta 1:
"Quando sarò grande voglio fare il chirurgo plastico così quando mia mamma invecchierà, le toglierò le rughe e la cellulite."

Risposta 2:
"Di sicuro non farò la fine di mia mamma: ha fatto quattro figli, lava, stira e pulisce tutto il giorno. Praticamente non fà niente tutto il giorno."


Indovinate qual è la risposta del maschio?

E tutto questo in quarta... c'è di che preoccuparsi?!


lunedì 21 ottobre 2013

Complimenti

Letture della Pimpa pre nanna del Pupone.
"C'era una volta una mamma che è un piccolo terremoto e fa sempre qualcosa: di qua, di là, su e giù. Insomma, non sta mai ferma."
IlPupone si alza nel letto, mi guarda e fa: "Mamma, anche te non stai mai ferma."

Il mio Ego era al massimo. Gongolo.


mercoledì 21 agosto 2013

vacanze con IlPupone 4

Finalmente si è unito a noi ilMartirio e, dopo una settimana con gli zii in campeggio a Punta Ala (sabbia!!!!), siamo ripassati a Borghetto per prendere la mia Y e salire sulle colline di Restegassi.
Tranquillità, silenzio (specialmente durante la settimana), sole, fiume e qualche vicino.
Tra i vicini ci sono Oriella e Giusepe, "nonni" adottivi del Pupone.
L'altro giorno "nonna" voleva farsi il bagno ma aveva un osservatore poco discreto.
Pupone: "ma non fai la doccia?"
Nonna: "non ce l'ho. Io solo la vasca"
Pupone: "Ah"
dopo averla osservata un po' dalla soglia della porta
Pupone: "Hai la pancia più grossa di quella della mia mamma" 
Nonna si ricompone e sta per asciugarsi il sotto del seno con il borotalco
Pupone: "Però le tue tette sono più grosse"
E io, ignara che me ne stavo spaparazzata al sole e che me lo vedo tornare con il volto coperto dal borotalco...


 

giovedì 25 luglio 2013

Bambini

Competizione

Sotto l'ombrellone, un pomeriggio qualunque:
Bimba: "Mio papà ha comprato la macchina nuova."
Bimbo: "Mio papà ne ha comprate 20. Tutte sportive." (e inizia a sciorinare tutte le auto sportive possibili con una erre moscia si gli si arrotola sulla lingua)
Bimba: (dopo aver ascoltato e aspettato che il bimbo se ne andasse) "E comunque la macchina del mio papà è più bella delle sue."


Amore

ilPupone mi si avvicina e mi schiocca un bacio sulla bocca. Dopo un po' si allontana, disgustato.
ilP: "I tuoi baci non mi piacciono più."
Io: "Ah no? E perché?"
ilP: "Perché io non sono innamorato di te. Solo di Marika."
Io: "Ah, bene."
Con faccia sorniona si avvicina e mi schiocca un altro bacio.




giovedì 18 luglio 2013

vacanze con ilPupone 3

Oggi prima giornata di tempo veramente nuvolo. In venti giorni che siamo qua ha fatto si e no quattro gocce, un paio di fulmini, altrettanti tuoni e finita lì.
Ora delle 17 era già tornato il sole. A quanto pare Borghetto è un'isola felice nella Liguria (ma non diciamolo troppo forte...).
Domani sera si griglia in spiaggia (il nosyto bagnino ha miracolosamente organizzato, dopo quasi vent'anni d'attesa) e si spera di fare un bel bagno sotto la luna nascente.
Altra cosa che si aggiungerà a quelle fatte finora dal Pupone (e dico poco) tra cui:
- fuochi d'artificio a Pietra Ligure
- trasferta serale a Toirano dove il e una mamma abbiamo ballato e sudato dopo un apericena e i rispettivi pupi hanno giocato a nascondino, ce l'hai, 123 stella e pallone nel bel mezzo di un porticato antico davanti a una bellissima chiesa.
- due uscite al cinema all'aperto dove abbiamo visto l'Era Glaciale 4 (carino ma un po' ripetitivo ormai) e I Gladiatori di Roma.
- uscita serale alla sala giochi (quella praticamente ogni sera)
etc. etc. etc.

IlPupone è il compagno ideale. 
Ci piacciono le stesse cose da mangiare quindi nessun problema con il cibo.
in spiaggia è ormai autonomo con maschera, pinne e tavola mentre io mi faccio la mia nuotata quotidiana fino alla boa e ritorno
alla sera e nei tempi di pausa lui ha il suo Nintendo e io il mio cellulare o un libro
al mattino ci si alza non prima delle 9 se non più tardi e alla sera si fanno le ore piccole

meglio di così...

domenica 7 luglio 2013

vacanze con ilPupone 2

Babbo è tornato a Milano e ci ha lasciato bicicletta e monopattino.
IlPupone sembra un imbucato alle feste. Appena vede qualcuno che fà gruppo, si avvicina e origlia. Ha praticamente salutato tutta la spiaggia e ogni tre per due indica qualcuno e dice: "Quello... è mio amico. Ciao, amico!".
La sua maggiore occupazione durante il giorno (a parte rotolarsi in mare con la maschera) è sistemarsi sotto la torretta del bagnino a rompere sassi insieme alla sua Ombra (il vicino di casa).
Hanno anche un'aiutante: la sorellina, di tre anni, dell'Ombra. Una squadra perfetta.
Ieri pomeriggio, piccolo imprevisto: lampi, tuoni e una bella lavata. Tra il fuggi fuggi generale, siamo riusciti a ripararci in cabina. Come una vera Mary Poppins ho tirato fuori dalla borsa il gameboy, un pacchetto di dixi, una bottiglietta d'acqua e un libro.
Mezz'ora di pioggia battente e grandine chiusi in cabina e il Pupone dice: "mamma... mi scappa la c***a".

Che dire, non ci facciamo mancare niente, noi.

giovedì 4 luglio 2013

vacanze con ilPupone 1

Ormai ha 5 anni e mezzo.
Considerato che due mesi fa, sempre qua, è arrivato in spiaggia da solo...
Abbiamo deciso (la mamma ha deciso) che faremo 1 cosa al giorno. Della serie 'trenino', 'sala giochi' e 'gonfiabili'.
Ieri ha ottenuto un giro sui tappeti elastici (quelli con l'imbragatura, per volare in alto).
Oggi ha fatto amicizia con i vicini di ombrellone (e di casa, manco a dirlo, qua e a Milano) e si è fatto un giro in sala giochi.
Pranzo veloce, in casa; cena fuori. Ci trattiamo bene, noi.
Mezz'ora fa la prima sorpresa: Mamma ha dimenticato le chiavi di casa. Per fortuna abbiamo vicini/amici previdenti.

Niente male per il primo giorno...

venerdì 14 giugno 2013

Il tenente Sturm

"E' una caratteristica tipica dell'ebbrezza da alcol. Ma si avvertono cento volte al giorno desideri che affiorano dal fondo del cervello e poi passano. Si vorrebbe scoppiare in una risata insensataa, picchiare un pugno sul tavolo, stabilire un contatto con un altro uomo rivolgendosi a lui bruscamente o amabilmente. A volte si prova anche il desiderio di fare una smorfia, di toccarsi il naso con la punta della lingua o fischiare una melodia folle. E magari, quando ci si trova da soli nella propria stanza, si assecondano addirittura queste voglie. In presenza di qualcun altro, però, si cela dietro la maschera delle convenzioni questa danza delle brame che aspirano incessabilmente a manifestarsi.
E' appunto questa inibizione che viene meno sotto l'effetto dell'alcol. Ci si mostra senza veli. Questo non significa che con ciò si riveli la propria essenza autentica, perché l'essenza autentica di un uomo è qualcosa di cui ci si può fare un'idea tanto poco come è possibile rappresentarsi la cosa in sé. le personalità perdono però il loro guscio e si confondono insieme più facilmente. I sentimenti entrano in contatto immediato, non vengono più separati da atteggiamenti come la cortesia, la riflessione, la timidezza e il ritegno. Ci si scambia amichevolmente manate sulle spalle, se se ne ha voglia, oppure, se si tratta di una fanciulla, le si passa la mano attorno alla vita. Si lasciano fluire i sentimenti. Si ha questa sensazione: solo nell'ebbrezza, solo in questo attimo che si vorrebbe fermare, la vita ha qualche valore."


mercoledì 5 giugno 2013

L'assenza

L'ho ritrovata.
Era lì sotto i miei occhi già dal giorno in cui l'ho persa. Sul marmo del mobile in bagno.
E' che aveva lasciato il segno, sul pollice. Un cerchio sottile più chiaro e leggermente infossato.
Ho l'abitudine di spostarla con le altre dita, un giochetto fatto sovrappensiero e in quel momento mi ero accorta di averla persa.
Ora che è tornata sul suo leggitimo dito, non la sento quasi più, fa parte di me come glia ltri due anelli.
E' solo quando non c'è che mi accorgo della sua assenza.

Quante cose diamo per scontate...

lunedì 3 giugno 2013

La sicurezza degli oggetti

L'ho persa di nuovo.
La fede.
Quella che porto al dito, intendo.
Anche se questa volta non è quella fede ma una fedina d'argento che portavo al pollice sinistro per un pizzico di vanità, io che non indosso altro che le mie fedi.
Tra l'altro non è neanche la prima di fede che perdo.
Due volte ho perso quella matrimoniale.
Una volta aspettando la metropolitana. Ritrovata per puro caso sull'orlo della pensilina. Come per dire, occhio che siete sul baratro.
La seconda volta quando è nato Stefano. Il quasi neo papà mi disse di consegnargliela casomai mi gonfiassi durante il parto. Detto fatto, si volatilizzò per tre mesi, tanto che alla fine me ne sono fatta regalare un'altra. Poi, dopo la latitanza, mio suocero la ritrova in mezzo a delle guarnizioni per un rubinetto. Sa il diavolo cosa ci faceva lì.
La fedina d'argento invece l'ho persa ben tre volte.
La prima al supermercato. Tra una zucchina e un peperone è sfilata via. Me ne sono accorta alle casse e sono tornata dalle zucchine. Un ragazzo stava facendo le pulizie e l'aveva ritrovata. Fortuna.
La seconda in casa. Facendo pulizie o giocando con il pupo. Ed è finita sul pavimento nella cameretta. Quella volta l'ho ritrovata.
Questa volta invece è sparita davvero. Il problema è che non so dove. Me ne sono accorta venerdì dopo la palestra quando sono arrivata a casa e mi sono fatta il bagno. Il dilemma è dove? In palestra? Non c'è più speranza. In casa? Ho cercato ma niente.
Mi sa che questa volta l'ho proprio persa.

Forse certe cose sono fatte per essere perse...

giovedì 2 maggio 2013

Fuga

A chi non è mai venuta voglia di fuggire?
Dalle incombenze quotidiane o da una situazione paradossale.
O magari solo per il puro gusto del viaggiare e del perdersi.
Certe notti...
Ti svegli al mattino ed è tutto come sempre. Porti ilPupo a scuola. Torni a casa e pulisci. Cazzeggi fino al pomeriggio, magari ci scappa anche una micropennica. Ritiri ilPupo da scuola e passi il pomeriggio al parco con l'amico del Pupo e la sua mamma. Quattro chiacchiere, due risate. Il tempo è bello (strano ma vero) ma verso sera si alza il vento, uno di quei venti da tempesta estiva. Torni a casa, fai il bagno al Pupo, prepari qualcosa per cena e ti prepari a uscire per la riunione dei genitori. Quasi ti era scappato di mente, quasi quasi decidi di bigiare per pigrizia ma alla fine prendi e vai. Ascolti un terzo delle discussioni e poi ti metti a giocare con il cellulare e a smanettare scoprendo nuove diavolerie. Ogni tanto riaffiori con le orecchie e cogli qualche parola e qualche risata ma ti annoi a morte. Finalmente la riunione finisce, saluti e ti ritrovi in macchina.
E invece di girare a destra, giri dall'altra parte.
Di tornare a casa non se ne parla, almeno pr un po'.
E ti concedi un piccolo lusso. 
Una piccola deviazione.
Musica a palla. Urli a squarciagola. Le strade quasi deserte e illuminate di notte sono bellissime. Vedi i tuoi posti come se fossero nuovi.
E la strada vorresti che non finisse mai.
Tanto così per fare, guidare fino allo sfinimento con il cd dei Rhcp che va all'infinito.
E pensi a come sarebbe.
IlPupo che si sveglia senza la mamma. IlMartirio che ti cerca sul cellulare che hai spento e che si ritrova un mattino con un Pupo piagnucolante perché vuole la mamma e vuole guardare Supermario sul pc e di vestirsi per andare a scuola non ci pensa per niente.
E poi ti ritrovi sulla strada di casa.
Al semaforo l'audio a palla chiuso nella tua Y. Un tizio al telefono nella macchina di fianco si gira quasi spaventato e tiene stretto il suo cagnolino bruttino quasi a dire 'occhio che quella morde'.
Ti avvicini piano per la strada, abbassi quasi a zero l'audio e apri/chiudi la saracinesca del box.
Apri/chiudi porte d'entrata e d'ascensore facendo meno rumore possibile.
Apri/chiudi la porta di casa e l'Uomo e l'ometto della tua vita sono a nanna nello stesso tuo letto. 
Ci sarà da stringersi un po' anche stanotte.

all'amica V. che sta pensando di andare a convivere dopo una convivenza e una riacquistata libertà: piccoli lussi come questi saranno sempre più rari ma le rarità hanno i loro pregi.

giovedì 14 marzo 2013

Habemus Papam

E' arrivato da lontano e da vicino.
Leggendo qua e la e ascoltando si scopre che la frase "mi hanno preso alla fine del mondo" si riferisce (forse) a una frase su un muro della casa sperduta nel paese di provenienza dei nonni, che reca scritto 'qui è la fine del mondo'.
Tra l'altro lo conosco, quel paese, ci si passava sempre per la strada che portava al paesotto di nonna R. e gli zii.
Su Faccialibro imperversa di tutto, da insulti e blasfemie a cori quasi da stadio.
Amici che scrivono: 'Franci, mi raccomando, non ci deludere anche tu...'. Immagino si riferiscano alle dottrine e ai conandamenti della Chiesa che a loro non vanno giù.
E mi domando: ma cosa si aspetta la gente da un Papa?
E' vero che questo è un Gesuita. I Gesuiti, si sa, sono sempre quelli più 'avanti'.
Viene da un paese umile, lui è umile (niente macchine blu, solo metropolitana e a piedi). Le sue prime parole sono state di una normalità disarmante: "Buonasera e grazie. Pregate per me."
Sembra quasi che la Chiesa lo abbia scelto apposta come per promettere che farà riavvicinare chi è lontano o chi non crede.
Perfino io mi sono commossa.

Ma la Chiesa è sempre la Chiesa.
Non aspettiamoci certo che cominci a dire che l'eutanasia sia una bella cosa o che gli omossessuali si possano sposare addirittura in chiesa. E l'aborto? Il preservativo? Tutto benedetto da Dio?

Perlomeno sembra un Papa buono come il caro vecchio Wojtyla.

Ai posteri l'ardua sentenza.

lunedì 4 marzo 2013

His'n' Hers

"A Monday-night date," says Nick. "Are you mad?"
"My thouughts exactly."
"Monday night is officially the worst night of all to go out with a new girl."
"I know."
"Everywhere's empty and the contrast between all that emptiness and the buzzing atmosphere of the Saturday night when you first met will bw too much to bear."
"I know."
"Tuesdays are okay, Wednesdays are better, Thursdays are probablyideal, Fridays and Saturdays are okay at a push but they're officially the weekend and, let's face it, the expectation behind a weekend date is so high few can pull it off. Sundays dates are okay if you want your night out to be quiet and homely, ut Mondays? Never."



Marzo


e guidare come un pazzo a fari spenti nella notte
per vedere
se poi e' tanto difficile morire


Per una volta guido io al ritorno dal mare. 
Certo, non è come guidare una macchinina. Il motore è diesel ma è un millenove e si sente. Basta schiacciare un po' e mi ritrovo a 140 km/h in un battibaleno e neanche lo sento.
E' sera inoltrata; siamo partiti presto ma il traffico è pazzesco, ci sono volute 2 ore solo per fare Savona-Genova ma ora, dove la strada è ormai tutta dritta, si va bene.
Dietro c'è silenzio. Il Pupone ha ciarlottato quasi tutto il tempo, raccontando storielle inventate di sana pianta (tra l'altro una lumaca piccola piccola senz più né mamma né papà) o parlando con ilMartirio di pesci e animali vari. Ora dorme come un sasso.
Davanti a me la strada illuminata solo dai fari e qualche macchina che sorpassa o si sposta.
Tutto dritto e, in un batter di ciglia quasi assonnato, la mente che viaggia.
Il sonno sparisce subito al primo pensiero. 
Uno che mi porto dietro da quando ero piccola, un incidente sfiorato per un pelo a bordo dell'auto dei miei quando, all'improvviso, scoppia una gomma. Papà è veloce a sterzare il volante per tenere l'auto in carreggiata. Per fortuna non c'era quasi nessuno e tutto si risolve con uno spavento e il cambio del pneumatico forato.
Sempre, sia che guidi o sia sonnolenta accanto a chi guida, piccoli attacchi di panico che mi stritolano lo stomaco ma che riesco a tacere.
La visione è, più o meno, come quelle dei film disastrosi tipo 'Final Destination': macchina che sbanda. vola in aria, cade, si sfracella e tutti muoiono all'istante (per fortuna).
Stessa cosa quando è ilMartirio che guida, è stanco ma non lo ammette e comincia prima a muoversi sul sedile con la scusa di sgranchirsi, alza il volume della radio, tira giù di poco il finestrino e si vedono palesemente le palpebre che calano. Io, di solito, me la dormo ma appena noto il minimo movimento il sonno mi passa all'istante e sto sulle spine per tutto il resto del viaggio. Di fare cambio nemmeno per sogno.
Tranne ieri sera.
Dopo il sonno scacciato via, altro pensiero, questa volta più allegro.
Voglia matta di viaggiare e provare la nuova auto.
Ah, già, sì sì finalmente l'ho presa.
E complice il bel tempo e il tepore primaverile, si risveglia il lato viaggiatrice che c'è in me.
Ho voglia di prendere l'autostrada, o anche una qualsiasi strada, e andare fin dove mi porta il pieno.
Ho voglia di arrivare in una città o un paesello, farmi una passeggiata e tornarmene a casa piena di odori e aria nuova.
Di un giro in una città in particolare. E in un parco in particolare. 
Mi manca un po' quell'andare e tornare tanto per fare.
Sarebbe bello farlo in compagnia ma anche da sola. Magari con il Pupone se ha voglia di camminare, di solito sì. 
Magari...
 


mercoledì 13 febbraio 2013

Epilogo

Dove eravamo rimasti?
Ah, si... il famoso Concorsone.

Il giorno dopo la mia richiesta di spiegazioni (visto, come siamo celeri noi italiani quando spronati?) mi arriva la classica mail scacciachiodo che recita più o meno così: "non è di mia competenza, inoltro a chi ne sa di più".
Che già mi son girati i cosiddetti. Ma, come, è tutto online e il tuo indirizzo mail (trovato tra i referenti regionali in rete) mi dice che non sei più la referente?
Aggiornare il sito, no?

Tre giorni dopo (e sono già 3 giorni di studio sprecato) mi arriva la seguente:

In riferimento alla segnalazione pervenuta dalla S.V., si chiede di inviare a questo indirizzo mail, entro la data odierna, una scansione del proprio titolo di studio.

Cordiali saluti

Segreteria Ufficio VI"

Oibò!
Cioè... accetti la mia iscrizione al Corncorsone tramite autocertificazione, mi fai passare l'esame e poi mi chiedi una scansione del Titolo. In data odierna dico io.
Quindi vai a casa, smonta il Titolo di Laurea dalla sua sacra teca, vai in copisteria e fai quella maledetta scansione salvandola su pen drive. Vai a casa e la pen drive non si legge, cazzo!
Dopo varie bestemmie, riesci finalmente a mandare la scansione. E aspetti.

Sarà finita lì?

No.
Il giorno dopo, altra mail:

I candidati al concorso docenti in indirizzo sono pregati di produrre copia del diploma di maturità al seguente numero di fax 02574627341.
Si segnala l’urgenza

Segreteria Uff. VI

'Stì cazzi!
La Laurea non ti basta, vuoi il diploma.
Fortuna vuole che MammaNerd ne avesse una copia in casa. (L'originale, ovviamente, ce l'ha l'Università Cattolica. Ovvio.)
Torni in copisteria e fai 'stò benedetto fax.

Il giorno dopo ricevo una telefonata, direttamente dalla Segreteria Uff. VI
Succo del discorso:
Uff:  "lei ci ha mandato il Diploma di Liceo Scientifico. Per candidarsi alle Scuole Primarie ci vuole quello delle Magistrali."
E: "ma io ho fatto domanda per le Secondarie e Superiori, mica alle Primarie!"
Uff: "allora c'è stato uno sbaglio ma (comevolevasidimostrare) non è di mia competenza. Ora mando una mail a chi di competenza. (amò!?)"

Tutto questo succedeva il 31/1/2013
A oggi nessuna mail. Nessuna risposta.
E nell'elenco degli ammessi agli scritti, io non ci sono.

Il Concorsone è stato rimandato per neve (neve? 'stì quattro fiocchi?). In tutta l'Italia. Ergo quelli che dovevano fare l'esame il 12 lo faranno tra due settimane (e due settimane in più, per loro, per studiare e ripassare).
Inoltre, è su tutti i giornali, più di 6000 candidati esclusi dal Concorsone sono stati riammessi (io no. per fortuna) perché avevano fatto ricorso al T.a.r. (tra l'altro, ora grazie a loro so cos'è e come funziona) e quindi dopo aver pagato avvocati che ne facessero le veci.
Per gli altri, invece, nada.
Come per dire (come sempre in Italia): hai pagato? Mo' vai.
Tanto, si mormora in giro, verranno segati tutti.

Succo di tutta la pappardella:
E' una colossale presa per i culo.
Come ormai tutto in Italia.


giovedì 31 gennaio 2013

Riusciranno i nostri eroi...

E' partita l'Odissea 'Concorsone'.

Dopo aver passato la Preselezione del 17 dicembre, eccomi ad affrontare lo scritto. 
Da brava studentessa che sono mi sono procurata i testi da imparare a memoria (le famigerate 'Avvertenze Generali') e da ripassare (Letteratura Inglese e Anglofona, praticamente 5 anni in 20 giorni. sigh).
A meno della metà (sì lo ammetto, studiare a 45 anni non è come farlo a 20. strasigh) una co-cocorrente mamma mi dice che è uscita la lista delle sedi d'esame e che io, in quella lista, non ci sono.
Panico! Sollievo. Perplessità. Giramento dei cosiddetti.

Cita il bando:
"8. I candidati sono ammessi al concorso con riserva di accertamento del possesso dei requisiti di ammissione dichiarati nella domanda, adempimento che l’Ufficio scolastico regionale competente espleterà solo dopo lo svolgimento della prova di preselezione di cui all’articolo 5, limitatamente ai candidati che l’hanno superata. In caso di carenza dei requisiti di ammissione, l’Ufficio scolastico regionale dispone l’esclusione immediata dei candidati, in qualsiasi momento della procedura concorsuale."

Orbene sembra chi io sia tra quei 5900 sfigati che sono stati esclusi per... cosa esattamente?
Probabilmente entro sera saprò la mia sorte. 
Su mia richiesta (perché in Italia nessuno fa qualcosa se non sotto richiesta esplicita) mi arriva una mail:
"In riferimento alla segnalazione pervenuta dalla S.V., si chiede di inviare a questo indirizzo mail, entro la data odierna, una scansione del proprio titolo di studio." 

Cioè, fatemi capire... 
Prima mi dite: "ok, tutto bene, vai così che ce la puoi fare."
Poi: "no, mi dispiace, per noi è NO."
E ora: "vediamo un po' valà... però attenta che se non ti sbrighi ti eliminiamo."

A parte che, dopo aver letto quello che ho letto (aria fritta, bla bla bla bla etc.) mi è anche passata la voglia di studiare, figuriamoci d'isegnare.
Oltretutto quelli che conosco che insegnano, loro stessi mi dicono che la Scuola fa abbastanza pena. 
Per non parlare degli adolescenti che potrei avere in classe.

Sì, insomma... riusciranno i nostri eroi?

    

mercoledì 23 gennaio 2013


"Si educa con ciò che si dice; di più, si educa con ciò che si fa; ancor di più, si edica con ciò che si é".
 

lunedì 21 gennaio 2013

Conversazioni


Uno

E: "E comunque, secondo me, i gay sono malati"
E: "Beg you pardon? (che starebbe a dire: ma che caxxo stai dicendo?)"
E: "Sì, insomma, malati. Hanno un gene difettoso. Un po' come i down"
E: "E, sempre secondo te, andrebbero curati..."
E: "No, non in quel senso. Non dico che sia una brutta malattia..."
E: "... e se fosse tua figlia?"
E: "Ah, mia figlia non è di certo gay..."

Due

S: (4 anni e mezzo) "Sai, mamma, non sono più fidanzata con A. Ora lo sono con Y."
T: "Ah... "
(Y. è un compagno di S. Mamma e papà non sono italiani e sono mussulmani. La mamma porta sempre il cappello, l'amica il foular. Y. e la sorella J. sono due normalissimi bambini.)
S: (mamma di C:) "Per me, a priori, è no. Che appena si sposa le fanno mettere il velo e dovrà fare le preghiere tre volte al giorno. Come minimo."
E: "Sarà ma io non ci vedo niente di male"
S: "E se fosse tuo figlio?"


Alla fine il busillibus si condensa in una sola frase: "E se fosse tuo/a figlio/a?"

domenica 20 gennaio 2013


Da qualche tempo, ho imparato che bisogna lasciare che la vita ci spettini, perciò ho deciso di vivere la vita con maggiore intensità. Il mondo è pazzo. Decisamente pazzo.. Le cose buone, ingrassano. Le cose belle, costano. Il sole che ti illumina il viso, fa venire le rughe. E tutte le cose veramente belle di questa vita, spettinano.. Fare l'amore, spettina. Ridere a crepapelle, spettina. Viaggiare, volare, correre, tuffarti in mare, spettina. Toglierti i vestiti, spettina. Baciare la persona che ami, spettina. Giocare, spettina. Cantare fino a restare senza fiato, spettina. Ballare fino a farti venire il dubbio se sia stata una buona idea metterti i tacchi alti stanotte, ti lascia i capelli irriconoscibili .. Quindi, ogni volta che ci vedremo, avrò sempre i capelli spettinati. Tuttavia, non dubitare che io stia vivendo il momento più felice della mia vita. E' la legge della vita: sarà sempre più spettinata la donna che scelga il primo vagoncino sulle montagne russe di quella che scelga di non salire... Può essere che mi senta tentata di essere una donna impeccabile, pettinata ed elegante dentro e fuori. Questo mondo esige bella presenza: pettinati, mettiti, togliti, compra, corri, dimagrisci, mangia bene, cammina diritta, sii seria... Ecco la raccomandazione a tutte le donne: Abbandonati, Mangia le cose più buone, Bacia, Abbraccia, Balla, Innamorati, Rilassati, Viaggia, Salta. Vai a dormire tardi, Alzati presto, Corri, Vola, Canta, Fatti bella, Mettiti comoda, Ammira il paesaggio. Goditela e, soprattutto, lascia che la vita ti spettini!