mercoledì 11 febbraio 2015

il Papa

Ieri sera non ho visto Sanremo.
In realtà sono anni che non lo guardo ma, come capita quasi a tutti, leggendo i post su Faccialibro, si sa più o meno come è andata.
Stamattina mi ha incuriosito un post di un'amica.
"la famiglia piu numerosa italiana sul palco
il padre: questo applauso è per il signore, perche questa è opera di Dio
mio marito: si vede che non ha capito il messaggio del papa
"
My sentiment exactly.
Incuriosita, vado immediatamente su Rai Replay e mi guardo uno spezzettone, prorpio quello dove sale sul palco questa bella famigliola.
Papà e mamma belli pienotti (non dico grassi va che sono politically correct), una sfilza di figli dai 20 anni ai 20 mesi di cui, per fortuna, alcuni magri.
Alcuni di loro portano gli occhiali. Quasi tutti sono in età scolare.
Ma, io mi chiedo... ma chi le paga tutte quelle spese?
Senza contare i soldi per cibo e vestiti.
Dentista. Parrucchiere. Vuoi una serata fuori a mangiare la pizza o un cinema.
Boh...
So solo che nel nostro piccolo paese dell'hinterland ci sono famiglie che non riescono a pagare i 5 e passa euro della mensa scolastica. Per non parlare di gite e attività didattiche varie.
Probabilmente il tale papà farà un lavoro importante, guadagnerà il giusto.
Non ho visto tutta l'intervista, mi sono fermata alla conta dei figli, lo ammetto.
E il mio non è un post da milanese incattivita che ha solo un figlio arrivato a tarda età (beh, sì, se proprio vogliamo dirla tutta, caro Dio o chi ne fa le vaci, potevi anche darti un po' più da fare anche qua...).
Solo una piccola riflessione e, sottolineo: si vede che non ha capito il messaggio del papa

sabato 8 novembre 2014

Adulthood


''Mamma stamattina la maestra di matematica ha detto che sono stato il più bravo di tutti''
 E cosi ieri, per premio, ho portato ilPupone al cinema a vedere 'I guardiani della Galassia' insieme ad alcuni amici.
 Bel filmetto in stile Star Wars pieno di buoni sentimenti ed effetti speciali pirotecnici. Dopo tutti al Mac per giochi e cibo.
 Con noi c'era anche un compagno di scuola con il papà, cosa assai rara.
 Mi piacciono i papà che portano i loro figli al cinema o al luna park, insomma in tutti quei posti dove l'unico scopo di papà e figlio è divertirsi insieme.
 Il Martirio e ilPupone hanno i un rapporto diverso. Sì, nei rari we quando non siamo via, se ne vanno assieme al parco o in biblioteca. Sì, quando siamo via il papà è più che presente.
 Presente ma adulto.
 Ho sempre pensato che giocare con i nostri figli fosse un po' come tornare bambini, tornare a meravigliarsi e stupirsi delle cose che ci mette davanti un film, un museo, uno spettacolo della natura.
 Andare al luna park ed essere terrorizzati solo all'idea di salire su un otto volante. Urlare di gioia quando il cattivo al cinema viene sconfitto dall'eroe. Rimanere di sasso davanti a uno scheletro gigante di tirannosauro rex.
 Sembra quasi che il papà in questione sia nato già adulto.

Per fortuna Stefano può contare su di me che non diventerò mai veramente adulta.













giovedì 6 novembre 2014

Paura

Prendo spunto dal blog di un'amica.
Le ho risposto che mi vanto di essere una tipa poco paurosa e, in effetti, di paure ne ho poche (adesso ma ovviamente era tutta un'altra storia eoni di anni fa). Ho sempre affrontato quello che mi è 'caduto' addosso e quello che è capitato a chi mi sta a cuore senza troppi drammi e senza troppe elucubrazioni mentali. In fondo la vita è fatta così e così va presa. Ce ne dobbiamo fare una ragione. Credenti o no credenti.
Da un po' di giorni IlPupone ha mal di schiena. Ieri stavo quasi per portarlo al pronto soccorso piegato com'era dal dolore.
Ieri ho avuto paura. Contrariamente a come sono e come ragiono mi sono venuti in mente le cause più atroci e le malattie peggiori che potrebbero essere alla base di quel mal di schiena.
E' vero quando un'altra amica dice che i figli ci 'rovinano' la vita con i loro insuccessi, le loro malattie e le loro marachelle.
Il problema è che mamma non si nasce ma una volta diventate è per sempre.
Di qualsiasi tipo di mamma si tratti, animale o umano.

lunedì 3 novembre 2014

Morti

 "Ciò che di fatto avviene quando una persona muore è che il cervello smette di funzionare e il corpo si decompone, come quando morì Coniglio e noi lo seppellimmo in fondo al giardino. E tutte le sue molecole si sparsero nella terra e vennero manfìgiate dai vermi e defluirono nelle piante, e se tra 10 anni andremo a scavare nello stesso punto non troveremo altro che il suo scheletro. E tra 100 anni anche il suo scheletro sarà scomparso. Ma va bene ugualmente perché adesso lui è parte dei fiori del melo e del cespuglio di biancospino.
... Mia madre però fu cremata. Questo vuol dire che è stata messa in una bara e bruciata e polverizzata per poi trasformarsi in cenere e fumo. Non so cosa capiti alla cenere e non potrei fare domande al cimitero perché non andai al funerale. Però so che il fumo esce dal camino e si disperde nell'aria e allora qualche volta guardo il cielo e penso che ci siano delle piccole molecole di mia madre lassù, o delle nuvole sopra l'Africa o l'Antartico, oppure che scendano sotto forma di pioggia nelle foreste pluviali del Brasile, o si trasformino in neve da qualche parte, nel mondo."

Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte

Mamma: "Io al cimitero non ci voglio finire. Voglio essere cremata e le ceneri sparse in giardino."
Ben detto, mamma.

martedì 1 luglio 2014

Bei tempi

Oggi giornata museo per ilPupone, un po' per divertimento, un po' per fare riabituare la gambetta al cammino lungo.
Di ritorno ci becchiamo l'ora di punta e tutti i pendolari della periferia e non ammassati in metropolitana.
Mi guardo in giro e mi perplimo. 
Tutti dico tutti hanno lo sguardo magnetizzato dai vari aggeggi tecnologici ultramoderni. C'è il giovanotto con le cuffie attaccate al suo Iphone (che va per la maggiore. ma allora siamo tutti ricchi in Italia?), la casalinga/nonna/zia che torna dalle commissioni e telefona alla figlia/nipote/amica per dire che sta arrivando, fino al manager rampante con tanto di Ipad e andamento frettoloso (perché, si sa, i manager sono sempre di fretta).
Ma come... e il vecchio passatempo di guardarsi in giro, contare le fermate, magari scambiare qualche parola con il vicino o sorridere a chi si ha di fronte?
Mi ricordo (oddio mi sembro vecchia ora) quando scendendo ai treni si aveva l'impressione di entrare in un'oasi di relax. Niente campo, i cellulari non prendevano. Non c'erano neanche i mega schermi che ti proiettavano previsioni del tempo o tariffe dell'Atm. L'ancora di salvezza era il caro vecchio libro tascabile che si tirava fuori dalla borsa o dalla tasca dei pantaloni.

Questo scritto (qua lo dico e qua lo nego) da una che ha un Macbook a casa (e qua lo dico: Mac - tablet 1 a 0 solo per la comodità della scrittura e scusatemi se è poco), un Kindle nella borsa a tracolla e un tablet nuovo di pacca (ma che rimane a casa e di cui spero io e ilPupone riusciremo a farne un uso consapevole).

Però, dai, un po' di nostalgia ce l'abbiamo tutti...


mercoledì 4 giugno 2014

mercoledì 26 febbraio 2014

Mio figlio è un tipo educato

Solito saluto dai nonni prima di andare a scuola. Stamattina eravamo in macchina con ilPapi perché il nonno aveva la macchina rotta. Saluti e via.
Nonna: "Ciao Stefano, ciao Giorgio"
Gio: "Buongiorno signora"
Ste: "Ciao nonna":
La macchina riparte. Dopo un attimo di riflessione, Stefano se ne esce con:
Ste: "Ma papà, non la conosci?"
Gio: "Chi?"
Ste: "la nonna... non la conosci?"
Gio: "certo che la conosco..."
Ste: "e allora perché non le dici ciao? così si parla solo con le persone che non si conoscono"
Gio: "..."
Ste: "e poi... non si parla con le persone che non si conoscono!"